CURLING ITALIA

LSD 2.0

Da gennaio 2015 nelle competizioni internazionali è entrato in vigore il nuovo metodo per l’assegnazione dell’hammer nella fase di round robin. Qui a Tallinn noi lo abbiamo provato per la prima volta e tenterò di spiegarlo. Il meccanismo è un po’ complesso e serve ad evitare che ci siano troppi 0 nell’LSD.
Ad ogni partita del round robin, dopo i 9 minuti di prova sassi, ogni squadra fa due lanci: uno IN turn e uno OUT turn. La somma dei due lanci da l’LSD. I due lanci devono essere fatti da due giocatori diversi. E fin qui nulla di così complesso. Nel corso del round robin tutti i componenti della squadra devono tirare un numero minimo di sassi IN e in OUT. Qualora qualche lancio venisse fatto dall’alternate, questo verrebbe abbinato a quelli di un altro giocatore nel computo totale dei lanci di quest’ultimo. Per fare un esempio pratico, qui al WJCC ogni squadra gioca 9 partite di round robin, quindi 18 tiri di LSD; ogni giocatore deve fare almeno 4 tiri, 2 IN e 2 OUT. Insomma, un po’ macchinoso, anche secondo gli umpires. Noi ci siamo organizzati creando una tabella per tenere i conti e per valutare di volta in volta a chi far tirare i due sassi e con quale curl. Altrimenti non ne saremmo mai venuti a capo!

Good curling!

Una risposta a LSD 2.0

  1. Renato Negro Renato Negro ha detto:

    Estremamente chiaro (anche se complesso).

    Grazie Amanda

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *