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Sochi 2014: Come i media coprono l’evento e come i russi coprono i media

Iniziate a Sochi le gare olimpiche e l’attenzione del mondo è giustamente rivolta ai risultati sportivi. Ma allo stesso momento è in atto una olimpiade parallela fatta di controlli sicurezza e anche di censura e schedatura. Sono certo che con questo articolo andrò ad anticipare un tema, e altrettante tematiche su autorevoli tavole rotonde del futuro, in merito alla libertà di comunicazione. Anche un evento Olimpico può essere usato dal sistema di sicurezza russo per realizzare su ogni giornalista o agenzia di stampa un passaporto che può, per una futura richiesta del visto in Russia, diventare una banca dati per eventualmente respingere la richiesta di ingresso in questo paese. Credetemi la cosa è grossa e inevitabilmente condizionerà il lavoro dei media. Dal punto di vista dell’ufficialità, per il governo russo tutto è in regola in quanto nel mese di ottobre 2013 il primo ministro Medvedev ha firmato un decreto che impone un totale controllo su tutti i cellulari e su pc per atleti, tecnici, accompagnatori e anche membri di tutto il Comitato Olimpico e Paralimpico così come per tutta la commissione doping. Il decreto in questione parla poi di “particolari” soggetti che richiederanno più attenzione come le agenzie straniere di stampa e i giornalisti e fotografi accreditati. Quanto prospettato da questo decreto, pubblicato poi il 13 novembre sul giornale di partito Rossiiskaya Gazzett, ha ricevuto anche una replica dall’occidente scritta dalla giornalista russa Irina Borogan (che insieme al suo collega Andrei Soldatov parlano spesso di questi problemi in Russia sulla privacy e sulla libertà di stampa nel loro sito Angetura.ru). Irina Borogan quanto aveva da scrivere l’ha pubblicato in ottobre sul Guardian di Londra. Come risposta la Russia ha replicato con un articolo su La Voce di Russia (in lingua inglese) in cui dice che questi controlli sull’uso del telefono e sui pc e reti WiFi sono attuati per migliorare la sicurezza del giornalista stesso. Quindi non hanno negato che il controllo esiste. Ogni tipo di informazione verrà inserita in una banca dati appositamente realizzata e gestita dalla SORM che è il servizio di sicurezza nazionale insieme alla FSI. Tutto non terminerà con le Olimpiadi ma i dati verranno raccolti ed elaborati nei 3 anni a venire. Ad ogni scheda risulterà il nome del giornalista, con chi ha avuto contatti, per quanto tempo, con quale costo di internet sostenuto e chissà che altro ancora. La classica abitudine del giornalismo anglosassone di lavorare con l’aiuto di fonti per le notizie diventerà difficile. Impossibile mantenere e garantire l’anonimato della fonte. Peggio ancora se si volesse spaziare in ambito extra sportivo per voler incontrare persone legate ai movimenti di contestazione. In controtendenza con i problemi mondiali sull’occupazione pare che per la gestione di questo controllo, i controllori hanno dovuto assumere un buon numero di hacker occidentali per comprendere sempre, oltre alla lingua, anche particolari modalità di scrittura e sistemi di applicazioni poco usati in Russia. Non stupitevi quindi se qualcosa da voi visto in TV vi sembrerà degno di critica ma, al contrario, i giornalisti minimizzeranno o peggio ignoreranno l’accaduto. A Sochi possono coprire il ruolo di turisti-osservatori ma devono dimenticarsi di essere dei professionisti della comunicazione.

Una risposta a Sochi 2014: Come i media coprono l’evento e come i russi coprono i media

  1. marco constantini ha detto:

    Gia’. Agli ingressi degli stadi un cartello ti informa che non è possibile usare wi fi. Pena la confisca degli apparecchi. Questo vale per tutti, spettatori e non. Marco

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